sabato 27 settembre 2008

COSTI POLITICA: TRASPARENZA, LA 500 RADICALE E PANNELLA-HACKER

(AGI) - Roma, 18 set. - Si parla, e tanto, di trasparenza e i Radicali rimettono in bella vista, con pignoleria discreta, l’album di famiglia. Noi c’eravamo gia’, e’ il messaggio, e per verificarlo basta fermarsi a una delle fotografie piu’ recenti, magari scattate con il telefonino, come quello che un Marco Pannella in gran forma lascia acceso perche’ Radio Radicale possa trasmettere il riservatissimo conclave di governo a Caserta, nel gennaio dello scorso anno. Un putiferio, per quel Pannella-hacker per mezz’ora. La presentazione della campagna di lancio per l’anagrafe pubblica degli eletti unisce al tavolo della sede Radicale dirigenti della nouvelle vague e veterani (Emma Bonino e Antonella Casu, Bruno Mellano e Michele De Lucia) e il materiale diffuso ai giornalisti rinverdisce la memoria di altre iniziative alle quali si riaggancia quella significativamente legata al 20 settembre, alla Breccia di Porta Pia.
Nei giorni in cui trasparenza e pubblicazione via Internet di stipendi e consulenze sono una delle bandiere del governo, i Radicali rimettono le lancette proprio alla fondazione di Radio Radicale e alle prime dirette da Montecitorio. Correva l’anno 1976 e i sofisticatissimi mezzi constavano di: una Fiat 500 con ‘telefono volante’ a bordo della quale i tecnici che incrociavano nelle vicinanze del Palazzo ’succhiavano’ il segnale dagli altoparlanti negli uffici dei deputati. Ando’ a finire, ricorda la nota Radicale, che l’allora presidente della Camera, Nilde Jotti, stacco’ l’audio a ripetizione fino a quando il principio passo’ sotto l’usbergo dell’articolo 64 della Costituzione sulla pubblicita’ delle sedute.
Da li’, ecco le dirette dei congressi di tutti i partiti e di altre occasioni di rilievo istituzionale. Lo stesso Marco Pannella rende pubblici i proprio interventi e le risposte, privacy permettendo, dei suoi interlocutori.
Ecco il perche’ della rivendicazione del motto einaudiano “conoscere per deliberare” o dell’Ernesto Rossi per cui il controllo e’ l’essenza della democrazia. Chi sa quella ‘500′ che fine avra’ fatto. (AGI)

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